Gli obiettivi della categoria

Gli obiettivi della categoria

Quali finalità perseguire e come farlo coi bambini di 8-11 anni. L’importanza del
gioco, dei contesti situazionali e della coordinazione; con l’apprendimento tecnico
che deve essere perfezionato e consolidato
.

La categoria maggiormente rappresentata in termini di soggetti praticanti, nel modo del calcio, è quasi sicuramente quella dei Pulcini e di conseguenza è proprio quella in cui troviamo il più alto numero di addetti ai lavori. Prima di entrare nel dettaglio degli aspetti tecnici e organizzativi per lavorare al meglio, bisogna aver chiare le caratteristiche fisiche, morfologiche e cognitive tipiche della fascia di età in questione. Sintetizziamo quindi celermente quanto indicato da Paola Regnani nell’articolo precedente: la categoria copre sostanzialmente l’età compresa tra gli 8 e gli 11 anni, un periodo in cui gli schemi motori di base sono ormai consolidati e contestualizzati nel gioco e vengono a definirsi all’interno delle abilità tecniche, mentre le capacità coordinative generali e speciali trovano il loro massimo picco di apprendimento.

I bambini, in linea generale, stanno superando la fase di comportamento spiccatamente egocentrico e cominciano ad acquisire una predisposizione alla collaborazione, inserendo la qualità delle loro azioni motorie in un contesto di gioco collettivo. La programmazione da strutturare deve tenere conto di queste peculiarità, che si possono distinguere in quattro macro-aree della prestazione: tecnica, tattica, fisica e psicologica. Attenzione però, queste “sfere” sono distinguibili ma non separabili, in quanto sono strettamente collegate e costituiscono tutte, in contemporanea, la natura stessa del gioco.

Tecnica e coordinazione

A livello tecnico abbiamo già accennato al fatto che in linea generale punteremo al consolidamento e alla stabilizzazione degli schemi motori di base, alla formazione e allo sviluppo delle capacità coordinative. L’apprendimento tecnico passa attraverso la ricerca di automatismi funzionali semplici, stabilizzandolo in regime di rapidità e in contesti situazionali. Nello specifico consolideremo e affineremo la corsa, sia in funzione di guida della palla sia per il superamento di un avversario, mentre per ciò che riguarda il calciare e il ricevere porremo il focus su passaggi e ricezioni sia frontali sia diagonali o laterali. Lo stesso vale per il gesto del tiro che può essere eseguito con rincorsa diagonale, frontale e laterale.

Di fondamentale importanza è la progettazione di esercitazioni atte a combinare e accoppiare i movimenti in regime di rapidità: quindi è determinante agire molto sulle ricezioni orientate, ad esempio, e sulle triangolazioni, utilizzando quasi esclusivamente proposte situazionali (anche semplificate), che sviluppino e affinino il gesto in un contesto di realtà di gioco. Al termine del percorso di maturazione della categoria Pulcini, i bambini dovrebbero essere in grado di ricevere e controllare una palla da fermi, in movimento, che arrivi frontalmente, lateralmente o in diagonale, indipendentemente dalla traiettoria radente o a parabola. Stessa cosa vale per il tiro in porta.

L’obiettivo generale, comunque, è quello di raggiungere una coordinazione fine del gesto tecnico, mantenendo una stabilità dell’esecuzione in un ambiente instabile in termini di coordinate spazio-tempo e che richieda una valutazione e un adattamento rapido nella risposta motoria. L’imprevedibilità del calcio, che porterà poi a un rapido adattamento motorio, può essere data solo dalla presenza dell’avversario e quindi in un contesto di gioco vicino alla realtà. L’attività deve avere un carattere prevalentemente ludico, privilegiando il rapporto bambino-pallone di 1:1, dove la guida della palla, ad esempio, preveda cambi sia di ritmo sia di direzione anche con il disturbo di un avversario difendente. È dunque importante trovare tante più varianti possibili in modo da ottenere quante più risposte motorie possibili. La pressione temporale e le sollecitazioni cognitive durante le esercitazioni aiutano a simulare le situazioni di gara.

Le finalità tattico-cognitive

In ambito tattico e cognitivo l’attività nei Pulcini deve porsi come fine l’ampliamento delle capacità tattiche in situazioni semplici, che andranno a diventare più complesse con l’acquisizione di sempre più alte competenze nella gestione del pallone. Questo si traduce in una programmazione che mira a insegnare ai ragazzi una maggiore capacità di organizzare il proprio movimento in relazione a parametri spazio-temporali diversi e al sapersi relazionare coi compagni in funzione di specifiche situazioni. Chiaramente applicando comportamenti tattici collettivi semplici, disponendo di più risposte di azione per la medesima situazione. Per riassumere in breve, al termine del loro percorso i bambini devono essere in grado di sviluppare una collaborazione sia in fase offensiva sia difensiva.

I nostri sforzi saranno indirizzati a sottoporli a esercitazioni di attacco-difesa, in cui le due fasi mutano rapidamente, passando dall’una all’altra senza soluzione di continuità né pause, per favorirne il riconoscimento e l’analisi per la successiva funzione di marcatura e smarcamento, sia individuale sia collettivo. È importante che i giovani giocatori comprendano alcuni concetti di gioco semplici come ad esempio il sostegno e l’appoggio, che siano in grado di riconoscerli e di comunicare in base a ciò che accade. È altresì fondamentale il concetto di “spazio libero” e “spazio occupato”, oltre a quello di spazio “libero utile” e “libero non utile”. Infine, ritengo sia necessario intervenire sulla ricerca e sulla creazione della superiorità numerica (motivo per cui nelle esercitazioni conviene dare ampio spazio all’1>1), sui concetti di aiuto difensivo, di temporeggiamento e presa di posizione e sull’attacco degli spazi in fase di possesso.

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