Le progressioni didattiche

Le progressioni didattiche

L’importanza e l’utilità delle progressione didattiche come strumento formativo nel settore giovanile: permettono di “entrare nella testa” dei nostri ragazzi per sciogliere i nodi, risolvere i dubbi e creare un percorso preferenziale che va dalla semplicità alla complessità, dall’individualità alla collettività, dall’allenamento alla partita.

La progressione didattica è uno strumento ormai universalmente conosciuto e condiviso come metodo di formazione e insegnamento delle attività sportive e degli aspetti di cui queste si compongono. Si fonda sul principio di gradualità, ovvero la somministrazione di stimoli a complessità crescente, che permettono di sollecitare l’obiettivo prefissato in tutte le sue forme e varianti. Oltre alla singola progressione didattica da usare nella seduta, sarebbe opportuno costruire una sorta di macro-progressione, nella quale vengono inserite quelle variabili che, tutte insieme, formano il percorso di apprendimento del giovane atleta.

DALLA SITUAZIONE ALLA TECNICA
Tutti siamo d’accordo che, per i piccoli calciatori, la tecnica di base sia il “contenitore” da riempire maggiormente. Gli sforzi degli istruttori sono orientati a trovare tantissime varianti per il singolo gesto, “dando ampiezza” (per usare un gergo calcistico) alle soluzioni a disposizione dei giocatori. La centralità dell’allenamento, però, deve essere sull’efficacia del gesto tecnico in una situazione di gioco: la scelta corretta del “fondamentale” e la valutazione di tempo e spazio sono le variabili principali di cui l’istruttore deve tenere conto. Pertanto, la tecnica individuale è sempre più avvicinabile alla tattica individuale, poiché ogni gesto è correlato a una situazione. Non si deve dimenticare che ogni giocatore poi possiede una “propria” tecnica con la quale esprime le diverse gestualità. L’apprendimento analitico dei “fondamentali” rimane importante nell’affinamento coordinativo-motorio ed è utile per risolvere le lacune evidenziate nel contesto di gioco.

Scopri di più sul numero di dicembre: in edicola e disponibile anche attraverso abbonamento cartaceo e digitale

 

Articoli correlati

Torniamo alla tecnica

La gestione sopraffina del pallone rappresenta un indubbio vantaggio per il giocatore di qualsiasi livello. I vantaggi di agire in tale direzione fin da piccoli e la progressione di attività. Le migliori prestazioni delle squadre più forti di sempre non sono esclusivamente dovute al loro collettivo, alla preparazione atletica e a una buona impostazione tattica. […]

La visione globale

Il lavoro secondo princìpi di gioco nel settore giovanile: la sua importanza e come agire al meglio per insegnare ai propri giocatori a osservare il contesto di gioco prima di ricevere palla. Programmare l’attività da svolgere con la propria squadra è una condizione necessaria (ma non sufficiente) per offrire ai propri giocatori una valida e […]

Ball mastery, il dominio della palla

Quanto conta per un giocatore avere una padronanza assoluta nella gestione del pallone. La tecnica di ball mastery e le strutture da utilizzare. All’interno dello speciale “Settore Giovanile” avevo iniziato a trattare l’argomento relativo al “dominio” del pallone nell’articolo “Diamo del ‘tu’ alla palla”. La maestria nel gestire l’attrezzo, infatti, a qualsiasi livello, deve essere […]

Le minipartite

Un valido strumento per perseguire obiettivi che vanno dagli aspetti tecnici a quelli percettivi. Le variabili per modificare le finalità. Coinvolgere tutti, ridurre i tempi “morti”, aumentare il rapporto con la palla, garantire alta intensità, differenziare le proposte, incuriosire, stimolare, emozionare… Sono alcuni esempi di obiettivi primari e dall’apparenza scontata che non sempre si riescono […]