LA FORZA NEI DILETTANTI

LA FORZA NEI DILETTANTI

L’organizzazione del training di forza, la sua importanza e alcune proposte pratiche a carattere preventivo e prestativo.

La forza rappresenta una delle qualità più discusse dagli esperti del settore, oltre che una tra le più affascinanti. Descrive una delle componenti fondamentali per il calciatore moderno che, se allenata coi giusti accorgimenti, può dare importanti benefici in termini riduzione degli infortuni, di esplosività, reattività e potenza. In tutti gli sport, e in particolare nel calcio, la forza non si presenta mai in forma pura o astratta, ma sempre in combinazione coi vari fattori condizionali (organico-muscolari e coordinativi) di prestazione fisica (Weineck, 2009). Nel calcio, infatti, si manifesta principalmente negli appoggi monopodalici, attraverso i contrasti e le “perturbazioni”, con i movimenti di torsioni, apertura e chiusura globali. Nel tempo, si sono alternati numerosi mezzi e metodi – alcuni anche come “moda” del momento – per lo sviluppo di questa capacità: si è passati dalle macchine isotoniche (leg press, leg extension, leg curl…), all’elettrostimolazione e ad altre metodologie su cui non è il caso di dilungarsi in questa sede.

IN OGNI SEDUTA
Escludendo il periodo di preparazione pre-campionato, nel quale i volumi di training sono sicuramente maggiori e diversi da quelli durante la stagione, è possibile inserire la “forza” anche in ogni seduta. Intendiamo però un allenamento mirato in primo luogo alla riduzione degli infortuni durante le sessioni settimanali, poi durante la prestazione di gara e infine utile a migliorare la performance. Oggi, infatti, si è andati oltre al pensiero che una sola seduta la settimana (generalmente il mercoledì) possa essere realmente sufficiente per ottenere un incremento effettivo di tale capacità.

Si deve passare all’idea che la forza sia inevitabilmente legata al movimento e non più isolata in un unico genere di contrazione. “Il fatto che un muscolo in una determinata situazione riesca a esercitare una certa forza, non è garanzia che il corpo sia in grado di usare quella forza in tutte le situazioni” (Perfetti, 1988).

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