Il difensore moderno

Il difensore moderno

“Da marcatore di uomo a marcatore di spazio”: questa è una trasformazione che sta avvenendo nel calcio dei nostri giorni per i difendenti. Come e quando applicare una soluzione o l’altra, le possibili esercitazioni per migliorare.

Nel calcio attuale esistono sostanzialmente due modalità differenti di interpretare la fase di non possesso della linea difensiva:
– difendere di reparto;
– difendere a uomo nella zona.

La scelta di giocare nell’una o nell’altra maniera può dipendere dalle idee dell’allenatore, dalle caratteristiche dei propri giocatori, da quelle degli avversari, ma anche dal modulo adottato: quelli con una difesa a 3, ad esempio, possono essere più funzionali all’utilizzo della marcatura a uomo nella zona, grazie alla superiorità numerica che è facile ritrovare centralmente. Spesso si trovano squadre che adottano una delle due soluzioni per tutto l’arco di un campionato, altre invece variano in base all’avversario da affrontare oppure nella stessa gara secondo il risultato che sta maturando. Ma cerchiamo di analizzare quali sono le principali differenze nel giocare con una difesa di reparto o con una a uomo nella zona, sapendo che ogni allenatore potrà applicare ulteriori princìpi in base alle proprie idee.

Difesa di reparto
Quando gioca di “reparto”, la linea difensiva si muove e si orienta collettivamente in riferimento alla posizione del pallone, a quella dei compagni, in base allo spazio da difendere e alle intenzioni dell’avversario con la palla. Gli op- positori non condizionano l’atteggiamento della linea, ma vi è una copertura razionale degli spazi. I difensori devono mantenere le distanze tra loro e rompere il reparto solo dopo che è partita la sfera, sfruttando principalmente il principio del “marco e copro” e applicando in pratica il concetto del “marco uomo, passa palla, marco spazio”. La linea difensiva, a palla scoperta, predilige la copertura della profondità e non segue i movimenti sul corto degli avversari; anche il portiere deve regolare la propria posizione in funzione del pallone, accorciando in avanti se questa è coperta e abbassandosi se è scoperta.

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