Il passaggio rasoterra

Il passaggio rasoterra

Il passaggio rasoterra è un importante fondamentale calcistico da insegnare nel modo corretto ai giovani modulando e variando le richieste. Un’unità di lavoro su questo obiettivo.

Il passaggio rasoterra è un fondamentale individuale del calcio che prevede la trasmissione intenzionale della palla a un compagno. Nel corso di una partita, il giocatore che ha ricevuto il pallone, se non può tirare perché troppo distante dalla porta o perché marcato molto stretto da un difensore, può decidere di partire con la sfera al piede oppure di passarla. In quest’ultimo caso il giocatore deve scegliere, fra i diversi tipi, il passaggio più idoneo ed efficace. All’insegnamento di questo gesto nella sua forma rasoterra di interno piede è rivolta l’unità di lavoro della scheda a destra. Di seguito, la descrizione di
una seduta che persegue questo obiettivo.

Riscaldamento

“Scoprire” i passaggi in verticale rasoterra
L’allenatore dispone i giocatori a coppie, uno di fronte all’altro, alla distanza di 8-10 metri. Successivamente si rivolge ai ragazzi chiedendo: “Con quali e quante superfici del piede si possono realizzare passaggi al vostro compagno?”; “Chi vuole dimostrare un modo per calciare la palla verso il compagno?”. È auspicabile che i ragazzi facciano a gara per mostrare proposte una diversa dall’altra. In pochi minuti potremmo osservare passaggi di:

  • interno piede (punta in fuori e tallone in dentro);
  • esterno piede (punta in dentro e tallone in fuori);
  • collo piede (punta in basso e tallone in alto);
  • pianta del piede (punta e tallone paralleli al terreno);
  • punta del piede (punta e talloni paralleli al terreno).

Competenza metodologica dell’allenatore
Il modo sopradescritto di condurre il riscaldamento presenta numerosi vantaggi per gli allievi e denota una certa competenza metodologica dell’allenatore. Dal punto di vista psicologico i bambini sono stimolati a fare proposte, a prendere iniziative e a diventare dei dimostratori, prenotando il proprio turno per alzata di mano. Colpire la palla con le diverse parti del piede serve a migliorare lo schema motorio del calciare, dal quale potranno evolvere le tecniche di passaggio specifiche del calcio. Inoltre, tale modo di sfruttare il riscaldamento è utile per sviluppare nei calciatori la percezione, la consapevolezza, la presa di coscienza del proprio piede e delle sue parti, da indicare come suggerito in precedenza, utilizzando la punta del piede e il tallone come timone per orientarlo nello spazio. Infine con questa metodologia i giocatori interessano un’importante capacità mentale: la creatività.

Usiamolo se…
Il metodo partecipativo utilizzato dall’allenatore non è sempre di facile attuazione; il tecnico lo può adoperare a condizione che:

  • creda nella sua bontà ed efficacia;
  • lo abbia già sperimentato più volte, magari per poco tempo, su argomenti ben conosciuti;
  • riesca a mantenere un certo ordine e una buona organizzazione degli interventi degli allievi (si parla uno alla volta rispettando il turno);
  • accetti di gestire l’ansia causata da proposte inaspettate e fuorvianti degli allievi, che potrebbero far perdere il controllo del gruppo (risate, indicazioni inadeguate, giudizi di valore da parte dei compagni…);
  • abbia pazienza nell’aspettare e accettare quanto dicano i bambini;
  • si astenga da dare soluzioni immediate (“Fate così, guardate me!”);
  • eviti giudizi.

Gioco polivalente

Torello 4>1
In un campo di 36 x 36 metri si giocano contemporaneamente 4 torelli 4>1, all’interno dei quadrati 12 x 12 metri posti agli angoli del campo stesso. L’allenatore è situato nel quadrato centrale. I quattro giocatori, posti sul perimetro di ciascuno spazio, cercano di mantenere il possesso ostacolati dal difensore che ha il compito di intercettare la sfera. Dopo ogni intercettamento si cambia ruolo (figura 1). Il “torello” può essere praticato inizialmente senza limitazione di tocchi e successivamente riducendone il numero in relazione alle competenze dei calciatori, con la seguente progressione di difficoltà:

  • libertà;
  • obbligo del passaggio rasoterra;
  • obbligo del passaggio rasoterra di interno piede.

Dal punto di vista tecnico-tattico questo gioco stimola i giocatori a capire quando conviene giocare di prima intenzione (pressione del torello) e quando al contrario si può stoppare la palla (assenza di pressione) alla ricerca, pur rallentando l’azione, di un passaggio sicuro ed efficace. In condizioni semplificate i giovani si devono abituare a svolgere un doppio compito: gestire la palla e controllare i movimenti dell’avversario.

Difendi il quadrato 4>1
Si tratta di una possibile variante del torello 4>1 (figura 2). Il difensore, anziché preoccuparsi solamente di intercettare il pallone, deve difendere un quadrato più piccolo (3 x 3 metri) all’interno dello spazio di gioco, muovendosi sul perimetro dello stesso. Gli attaccanti otterranno un punto ogni qualvolta riusciranno ad attraversare il quadrato con una giocata rasoterra. Si gioca a tempo con manche di un minuto.

Esercizi

Passaggi in verticale rasoterra di interno piede
L’allenatore dispone i giocatori a coppie, uno fronte all’altro, a 8-10 metri di distanza e assegna loro il compito di realizzare un buon numero di passaggi rasoterra in libertà. La consegna successiva consiste nel richiedere di stoppare la sfera prima di calciare, utilizzando la stessa superficie del piede, ovvero stop d’interno destro, per preparare il passaggio di interno destro e viceversa, con serie di almeno 6-8 ripetizioni (pratica per blocchi). Per realizzare un buon passaggio, non si può prescindere da uno stop efficace, per effettuare il quale è necessario un saltello sul piede portante (sinistro), mentre quello di gioco (destro) esegue un’oscillazione sul piano sagittale (avanti-indietro) per smorzare la palla in arrivo,
mantenendola davanti al corpo; questo per il passaggio rasoterra di interno piede con almeno un passo di rincorsa.

Qualora, infatti, dopo uno stop sbagliato, la palla restasse sotto il baricentro (caso frequente) si renderebbe necessario spostarla in avanti o tornare indietro a prendere la rincorsa per una giocata corretta. Mentre i giocatori si esercitano, l’allenatore dovrebbe osservare se durante il tragitto del passaggio la palla rotola (attorno all’asse orizzontale) oppure gira (attorno all’asse verticale). “Come si realizza il passaggio rasoterra con effetto?” Con la palla che gira. “Come si esegue una trasmissione rasoterra senza effetto?” Con la palla che rotola.

La risposta risiede nello sviluppo sinergico e coordinato delle fasi del calciare che iniziano con la rincorsa e finiscono con l’impatto del piede contro la palla, argomento che verrà approfondito in un prossimo articolo. Per un calciatore alle prime armi è più difficile effettuare un passaggio senza effetto; richiede un’innaturale extra-rotazione dell’anca, che deve consentire di “aprire il piatto” (tallone in dentro-punta in fuori) a differenza della trasmissione con effetto, che necessita un’extra-rotazione dell’anca meno marcata.

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