Gli esordienti e i rondos: sì o no?

Gli esordienti e i rondos: sì o no?

Gli approfondimenti de’ Il Nuovo Calcio
È opportuno dare delle “regole” o “obiettivi” ai giovani giocatori: ricerca del filtrante tra i due giocatori, copertura dei centrali…

I rondos sono un mezzo di allenamento che ormai ritroviamo spesso anche sui nostri campi. Venuti alla ribalta grazie alla dif
fusione della periodizzazione tattica di stampo spagnolo, per certi versi assomigliano ai “torelli nostrani”, diversificandosi per le finalità che perseguono e per una disposizione prestabilita da parte dei giocatori, utile ad avvicinarsi a ciò che potrebbe avvenire in gara.

Possono essere svolti coi giocatori in movimento, fermi sul posto o che effettuano interscambi. Per chi volesse approfondire, consigliamo il libro di Paolo Gatti e Luciano Vulcano della collana Gli Indispensabili “La Periodizzazione tattica”. Ma quello che ci chiediamo è se possono essere utili anche nell’attività di base, in particolar modo con gli Esordienti, categoria oggetto del nostro approfondimento. In linea generale assolutamente sì, perché – se ben costruiti e modulati per quanto riguarda il tempo (sia quello totale sia quello in cui si devono invertire i compiti) – possono rappresentare piccole “porzioni” di partita e allenare in forma situazionale alcuni gesti tecnici. E questo aiuta sicuramente i giocatori. Infatti, si sollecitano la presa di decisione, la lettura della situazione e alcuni gesti come ricezione e trasmissione. È chiaro che devono essere funzionali a quello che può essere l’obiettivo dell’allenamento. Ad esempio, se si intende sollecitare nella sessione passaggio e stop, il rondos è meglio che non sia “libero”, ma obbligato a 2 tocchi (e neanche di “prima”).

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