O dentro o fuori

O dentro o fuori

Adesso ci divertiamo. Ci divertiamo veramente. Perché 14 giorni di gare e 36 partite sono serviti a eliminare 8 squadre, altrettante saranno eliminate negli ottavi di finale che si giocano tra sabato e lunedì.

Il clima da “O dentro o fuori” è quello che più piace, perché un gol, un errore e un cartellino possono avere un peso specifico elevatissimo. Anzi, una rete messa a segno nei primi minuti potrebbe sconvolgere i piani di chi pensava di attendere l’avversario e agire in contropiede.

Per questo: Svizzera-Polonia, Galles-Irlanda del Nord, Croazia-Portogallo (sabato); Francia-Eire, Germania-Slovacchia, Ungheria-Belgio; Italia-Spagna e Inghilterra-Islanda (lunedì) hanno tutte un fascino particolare. Proprio così: chi è favorito rischia quanto l’avversario meno accreditato. L’augurio, come già detto, è quello di vedere partite giocate per vincere, non per “tirare a campare”, magari fino al 120’ e poi giocarsi il tutto per tutto ai calci di rigore.

Dal ritiro della Nazionale ha fatto sentire la sua voce Giorgio Chiellini che ha tagliato corto: “Non siamo né pippe né fenomeni”. Condividiamo in pieno, la nostra è una Nazionale che per vincere deve sempre giocare su ritmi molto elevati e senza perdere concentrazione. Averne preso coscienza (la partita con l’Eire ha evidenziato le nostre lacune quando c’è da costruire) è quasi una vittoria.

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