Italia-Germania, la guerra dei nervi

Italia-Germania, la guerra dei nervi

Siamo alla guerra dei nervi. I tedeschi, che quando c’è profumo di gare ufficiali contro l’Italia perdono, ricordano che a marzo ci hanno battuto 4-1. E noi rispondiamo che sabato sarà tutta un’altra cosa.

E’ vero, noi italiani non abbiamo una gran cultura delle amichevoli, per difendere la maglia azzurra con “cattiveria sportiva” ci devono essere in palio i tre punti o il passaggio del turno. Ricordare le figuracce degli ultimi 40 anni è inutile, ma il 4-1 in Germania non si discosta da un 3-0 subito dalla Cecoslovacchia, ma fu un successo 3-1 in casa dell’Olanda a dare a Lippi la consapevolezza della forza del gruppo che avrebbe vinto il Mondiale.

Il 4-1 di marzo è costantemente evocato dai tedeschi: ravvicinato nel tempo, cancella la doppietta di Balotelli nel 2012, soprattutto è Low a voler dire ai suoi: “Siamo Campioni del Mondo, non temiamo nessuno”. Con una squadra così, infatti, è difficile aver paura. Anzi per spaventare chiunque, basterebbe dire che due anni fa in questi giorni la Germania vinceva 7-1 in casa del Brasile

Noi, lo sappiamo, abbiamo meno talento e fisicamente siamo inferiori, ma abbiamo più cuore e, le vittorie con Belgio e Spagna, ci hanno donato la convinzione che quando il gioco si fa duro non temiamo nessuno.

Molto probabilmente non ci sarà De Rossi, giocherà Sturaro che, con Giaccherini dovrà non lasciar ragionare i centrocampisti avversari, evitare che palla finisca a Muller, Ozil, Draxler o chi giocherà dietro a Gomez più che un centravanti, il punto di riferimento della nostra difesa.

Sappiamo che la Germania è più forte, ma noi… Ricordo una frase di Giampiero Ventura, prossimo Ct, in un’intervista che ci concesse in un hotel di Bologna disse: “Chi nasce davanti all’Italsider deve essere più furbo di chi nasce in piazza del Duomo a Milano”. Chiaro no?

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