Impresa!

Impresa!

Antonio Conte è semplicemente un genio. E adesso, contro la Germania, vada veramente come vuole. Abbiamo battuto la Spagna, abbiamo giocato una partita fantastica, nella quale abbiamo messo in difficoltà gli avversari per tutto il primo tempo, per 20’ del secondo, poi abbiamo subito senza scomporci, quindi abbiamo affondato il colpo, segnato il gol del 2-0.

La vittoria non muta il giudizio sui nostri giocatori, singolarmente non sono dei fenomeni, non sono dei campioni da prima pagina, ma sono uomini veri, ragazzi che sanno cosa significhi il termine “sacrificio”. L’Italia è una squadra, non è un’accozzaglia di nomi, una collezione di figurine! Antonio Conte, con il suo carattere e con il suo esempio, ha fatto intendere a tutti cosa voglia dire concentrazione: si pensa solo al campo, all’allenamento, mezza giornata libera ogni tanto per salutare moglie e fidanzate, poi tutti a cena insieme, in ritiro blindati e concentrati sul proprio lavoro, che è giocare a calcio. E sull’obiettivo, cioè la vittoria.

Giaccherini su Piqué, Pellé su Sergio Busquets, intuizioni che hanno richiamato le “pensate” di Enzo Bearzot in Spagna e di Marcello Lippi in Germania. E ancora: difesa solida, un centrocampo che chiude e riparte senza paura, due attaccanti che prima dell’Europeo non avevano il favore della critica. Conte è andato avanti con le sue certezze e nulla ha potuto scalfirle. Oggi Pellè è un centravanti che ci invidiano in tanti: fisico possente e mobilità di un brevilineo; Eder, poi, è sempre pronto a scatenarsi negli spazi.

Urliamolo: “Siamo una squadra”! Urliamolo con orgoglio nel giorno della disfatta dell’Argentina di Messi in Copa America e della sconfitta della Spagna che per anni ha dominato ovunque. “Siamo una squadra”. Non è poco. Anzi è moltissimo!

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