A ogni età il suo apprendimento

A ogni età il suo apprendimento

Per l’allenatore di settore giovanile è fondamentale conoscere quali sono le fasi sensibili di ogni giocatore per modellare le corrette esercitazioni. Una sintesi della situazione dei giocatori secondo la loro età.

Èsempre più frequente vedere, sui campi di periferia e non, tanti allenatori chiedere a bambini e bambine di varie età di rispondere a problemi di tipo cognitivo e/o motorio durante gli allenamenti. Per fare questo, è determinante interrogarsi prima su quali siano le tappe evolutive corrette e quindi dove si collochino in ogni momento della loro crescita tutti quei giocatori e quelle giocatrici di cui parliamo.

Dal punto di vista sia cognitivo sia biologico, però, faremmo un grosso errore a pensare che l’età sia l’unico riferimento da prendere in considerazione; è evidente che ognuno di noi è differente dagli altri e matura con i propri tempi. Per questo, chi lavora con soggetti in via di sviluppo deve tenere a mente le linee guida generali, divise per età, ma poi deve essere abile a modificare e adattare gli insegnamenti in base alle caratteristiche di ogni individuo. 

Il percorso
Analizziamo prima il processo dell’apprendimento motorio. La tabella delle fasi sensibili di Martin ci aiuta a capire quando è il momento di interessare una capacità specifica in riferimento all’età del soggetto. Sappiamo che le capacità coordinative, le più relazionate all’apprendimento motorio, aumentano la loro efficacia se insegnate e praticate tra i 7 e i 12 anni di età. Per quanto riguarda invece lo sviluppo cognitivo abbiamo a che fare con un continuo e costante accrescimento con il passare del tempo. Da qui la difficoltà di lavorare con soggetti che vivono da un lato il crescere costantemente per raziocinio, pensiero complesso, strutturizzazione mentale e dall’altro l’apprendimento motorio, che ha in un determinato periodo delll’infanzia il suo picco e poi scema a poco a poco.

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