IL MOVIMENTO TEDESCO IL BORUSSIA DORTMUND

IL MOVIMENTO TEDESCO IL BORUSSIA DORTMUND

ESPERIENZE DALL’ESTERO
Massimo Mariotti, relatore al Laboratorio tecnico organizzato da ormai sei stagioni in Liguria, ci racconta il calcio tedesco e l’organizzazione del vivaio del Borussia Dortmund.

Se guardiamo al calcio tedesco e ai suoi recenti successi, ci domandiamo quanto la mentalità propria di un popolo possa aver fatto la differenza e di come si sia inserita nel calcio dando i suoi frutti. Parliamo dell’identità di una nazione che si vede anche dalle scelte che compie, dai progetti che realizza. Parliamo della Germania. Massimo Mariotti, 54 anni, di nazionalità svizzera, ha giocato in Italia e in Germania. Ha iniziato la carriera da allenatore lavorando con i giovani. È stato il mister di Mario Götze quando giocava nell’Under 12. Attualmente è impegnato come osservatore e interprete per il Borussia Dortmund e ci racconta del calcio tedesco e della sua società.

LA GERMANIA
Come viene vissuto il calcio in Germania?
«È lo sport numero uno! La fe- derazione tedesca, DFB, è una delle più grandi come numero di tesserati. Il calcio è la disciplina più sentita e vissuta. La federa- zione, poi, è riuscita a riportare le famiglie allo stadio. Nel 2006, infatti, ha deciso di ristrutturare la maggior parte degli stadi creando nuovi servizi. All’insegna del tutto esaurito. A Dortmund, il Signal Iduna Park, noto in precedenza come Westfalenstadion, è sempre pieno con 80mila persone; la mitica curva Sud prevede 30mila posti in piedi. Uno spettacolo. Ma ovunque i tifosi sono spettatori disciplinati, i giocatori si osservano da vicino. C’è tranquillità e ciò fa la differenza per alimentare lo spettacolo!»

L’articolo completo su IL NUOVO CALCIO di ottobre in edicola o in abbonamento