3 DOMANDE A…FRANCESCO ACERBI

3 DOMANDE A…FRANCESCO ACERBI

Francesco Acerbi, difensore centrale del Sassuolo, ha scritto con la collaborazione di Alberto Pucci (giornalista, collaboratore di Sport Mediaset) un libro nel quale ha narrato la sua vicenda personale. Una visita di routine, la scoperta della malattia (tumore al testicolo), la guarigione e poi ancora la malattia. Fino alla guarigione completa. “Tutto bene” è il titolo, perché Francesco ha pure vestito la maglia della Nazionale.

Francesco durante la malattia hai potuto comportarti da atleta, hai mantenuto la dieta alimentare di quando giocavi?
«No, andavo al campo e quando riuscivo mi allenavo, sostenendo dei carichi di lavoro inferiori a quelli dei compagni, era importante allenarmi, stare in compagnia e fuori di casa… Non pensare alla malattia. La chemioterapia toglieva appetito, non riuscivo ad alimentarmi come sempre, però con a testa ho sempre cercato di essere un calciatore, anche se vedere i miei compagni che si allenavano senza che potessi giocare mi faceva stare male.»

Quando hai ripreso come hai fatto a tornare in forma?
«Appena avuto il via libera dei medici, ad aprile, ho lavorato intensamente: due sedute giornaliere ad aprile e maggio, una breve vacanza a giugno e poi 15 giorni di lavoro intenso, prima di andare in ritiro. Sono stato due settimane a Forte dei Marmi con un personal trainer, ci si allenava la mattina e il pomeriggio, avevo dei chili da perdere e volevo espellere dal corpo il cortisone assunto per curarmi.»

Poi è arrivato il campo, finalmente sei tornato a giocare!
«Sì, la prima volta ero rientrato e dopo poco mi era stata diagnosticata una recidiva, il 21 settembre dell’anno scorso sono tornato in campo contro la Sampdoria, è stata una grandissima gioia, perché tornavo alla normalità. Poi è arrivato il gol contro il Parma, Conte mi ha convocato per la partita con l’Albania, Di Francesco mi sta utilizzando con continuità.» “Tutto bene”… Non è solo il titolo del libro