Il Nesta che non ti aspetti

Il Nesta che non ti aspetti

L’incontro con uno dei più forti difensori italiani di ogni tempo è una piacevole sorpresa. Il campione che non amava le interviste racconta la sua esperienza oltre oceano, l’obiettivo di diventare allenatore e… tra le righe regala preziosi consigli a chi si occupa di calcio.

«Quando sono entrato nello spogliatoio dei Montreal Impact mi sono sentito osservato, i miei compagni di squadra conoscevano il mio passato. I calciatori americani sanno tutto del calcio europeo: guardano la Premier, tifano Barcellona, Real Madrid, Bayern Monaco e vedono la Serie A.» Alessandro Nesta, che non ha bisogno di presentazioni, sorride e aggiunge: «Probabilmente, invece, non mi conoscevano i tifosi di molti club che abbiamo affrontato, gli americani seguono il calcio, si divertono, lo vivono come uno spettacolo, ma non tutti sono “preparati”».
Alessandro, che raramente in carriera ha concesso interviste, è l’esatto contrario di come te lo aspetti: aperto, brillante, espansivo, simpatico: «Non amavo “andare in sala stampa” perché purtroppo quando giochi sei spesso costretto a dire cose banali, devi fare attenzione a tutto. Ciò che dice un giocatore della Nazionale e del Milan ha un’eco esagerata. Quindi, prima di risultare banale ho spesso deciso di tacere. Non ho mai pensato di andare in tivù a fine carriera, ma lasciamelo dire: Massimo Ambrosini e Luca Marchegiani sono bravissimi, Daniele Adani è “un grande” perché coniuga il saper parlare di tecnica all’essere comprensibile a tutti. Io non riuscirei e non potrei muovere un appunto in diretta tivù a un mio ex compagno o a un allenatore, non me la sento…»

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