Allenatore e staff: Rafa Benitez e il Napoli

Allenatore e staff: Rafa Benitez e il Napoli

La squadra partenopea guidata dal mister spagnolo propone un calcio organizzato, d’attacco e gradevole. La filosofia di Benitez, la scelta di Fabio Pecchia come secondo e le modalità d’azione dell’allenatore dei portieri e del preparatore fisico.

Non parla solo il bel gioco per Rafael Benitez Maudes. Parlano più di tutto i risultati. Pochi allenatori, a livello Mondiale (e sottolineiamo Mondiale), possono vantare i successi del tecnico spagnolo: una Champions con il Liverpool, un Mondiale per Club con l’Inter, due Europa League con Valencia e Chelsea. Quattro squadre diverse, quattro storie differenti… ma Rafa, alla fine di ogni esperienza, qualcosa in bacheca lo ha portato sempre. E ci siamo fermati ai successi principali, senza citare quelli a livello nazionale, ma anche giovanile. Oltre a Coppe e SuperCoppe varie. Un curriculum di tutto rispetto, fatto di esperienze e situazioni particolari che sicuramente hanno arricchito il tecnico nato di Madrid. Situazioni che passano dalla costruzione del progetto Valencia, ai sei anni nell’amata Liverpool; dalla “parentesi” Inter (lasciata dopo la conquista dell’Intercontinentale) all’arrivo a stagione iniziata al Chelsea, una squadra da rivitalizzare e gestire dopo il successo a sorpresa con Di Matteo in Champions. E ora Napoli. Una piazza riportata ai vertici del calcio italiano dal presidente Aurelio De Laurentiis e da Walter Mazzari, il suo predecessore, grazie a un calcio piacevole (con un goleador di valore assoluto come Cavani), ma diverso da quello che ama Benitez. Una trasformazione non semplice, ancora in corso d’opera. Che probabilmente ha solamente bisogno di tempo per consolidarsi. Perché sul campo è innegabile che la mano del mister risalti di già. Merito di un gioco propositivo, d’attacco, con diversi elementi offensivi schierati contemporaneamente. Giocatori di fantasia, giovani rampanti, gradite conferme: un bel mix quello del Napoli. Un Napoli senza paura! Scopriamo quindi la storia e le soluzioni adottate dal coach spagnolo.

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