I CAMBI DIREZIONE

I CAMBI DIREZIONE

Lo sviluppo di questo gesto motorio, abbinato a esecuzioni tecniche, per il calcio femminile e non solo. Le esercitazioni.

In questo articolo, cercherò di illustrare alcuni aspetti legati al calcio femminile, in particolar modo il cambio di direzione. Prima, però, è doverosa una breve analisi della situazione. Nel passato recente, la giovanissima calciatrice, cresciuta fino a una certa età in settori giovanili maschili, si misurava con una realtà di contatto, di corse mai uguali, con sprint, allunghi, frenate e ripartenze, contrasti per la conquista della palla, alla continua ricerca di posizionamento in campo in relazione alle due fasi di gioco (più la transizione) e ai dettami tecnico-tattici (filosofia di gioco) dell’allenatore. In seguito, poiché mancavano, o meglio erano pochi, i settori giovanili femminili, il processo di crescita si arrestava e le ragazze arrivavano alle squadre “adulte” con un “buco” di alcuni anni. Da qualche stagione a questa parte, invece, grazie al proliferare di vivai “in rosa”, seguiti in parecchi casi da tecnici competenti, il periodo dell’adolescenza è stato rivalutato e le conoscenze delle giocatrici sono continuamente alimentate con proposte sia tecnico-tattiche sia di preparazione fisica specifica sempre più simili a quelle dell’ambito maschile. Se vogliamo fare un accenno alla fisiologia, possiamo dire che le calciatrici hanno sostanziali problematiche legate, ad esempio, al valgismo delle ginocchia o a una struttura del bacino diversa dall’uomo. Proposte di lavoro atletico e tecnico incentrate sulla propriocettiva, quindi, possono senz’altro facilitare l’abitudine al gesto tecnico, migliorarlo e fare in modo che si possa ottenere un alto grado di prevenzione agli infortuni delle articolazioni. E tutto ciò può essere “aggiunto” nei cambi di direzione.