Vincere la partita nella partita

Vincere la partita nella partita

Maurizio Viscidi

All’interno di un incontro ci sono “sottofasi” che risultano cruciali per dominare il gioco. Parliamo in modo particolare della “nostra” costruzione contro la pressione avversaria e viceversa della “nostra” prima pressione contro l’impostazione da dietro dei rivali. Dai dati in possesso nelle nazionali giovanili italiane risulta che “vincere” queste due “sottofasi” ha portato al dominio e a un’alta probabilità di vittoria. In questo articolo analizzeremo altri concetti come l’importanza di giocare anche sul compagno marcato e dell’utilità di portare il contrasto in zona 3, ovvero nella pressione alta.

Sullo scorso numero abbiamo trattato, attraverso la “Matrice di Viscidi”, di come parametrizzare l’indice di pericolosità, il possesso quantitativo e quello qualitativo (passaggi filtranti). Abbiamo visto che un calcio di supremazia è risultato vincente perché le squadre che si sono posizionate in alto a destra nel piano cartesiano, cioè quelle che hanno avuto una pericolosità e un possesso qualitativo maggiori, sono quelle che hanno raggiunto una miglior posizione media in classifica rispetto alle altre. Di conseguenza, possiamo affermare con certezza che la ricerca di una proposta di dominio è una strada che paga. Allora viene spontaneo domandarsi: se questo tipo di calcio è risultato vincente, come faccio a svilupparlo? La risposta è molto semplice: bisogna vincere una partita nella partita.

Vediamo di cosa si tratta e quali sono queste “partite” nella partita. Sono fondamentalmente quattro:

  • costruzione contro prima pressione;
  • prima pressione contro costruzione;
  • attacco posizionale contro difesa schierata;
  • difesa schierata contro attacco posizionale.

Leggi l’articolo completo sul numero di settembre 2023 (367): in edicola e disponibile anche attraverso abbonamento cartaceo o digitale.

Foto: Italyphotopress.