E’ successo … in Serie A – 14^ GIORNATA

E’ successo … in Serie A – 14^ GIORNATA

Superlunedì doveva essere e Superlunedì é stato. Gonzalo Higuain si é abbattuto sull’Inter e si é preso la testa del campionato. E poco importa che l’Inter abbia giocato un gran finale, perché il Napoli é piaciuto di più perché di rischi, a parte i due pali di Jovetic e Miranda, non ne ha corsi molti. La squadra di Sarri ha giocato un ottimo primo tempo, ha dimostrato a lungo di essere ben organizzata e di avere il giocatore più decisivo della Serie A. Perché Higuain é veramente il numero uno. L’Inter recrimina per il rosso a Nagatomo, ma c’è da chiedersi come si possa prendere gol dopo 2′. E perché nel primo tempo abbia costruito così poco.

Paulo Sousa schiera Pepito Rossi, la Viola passa subito, poi il Sassuolo reagisce e pareggia. La Fiorentina gioca una buona partita, ma deve ancora capire che se si segna subito l’avversario va tramortito: l’obiettivo deve essere chiudere la partita, non rischiare di perdere. Paulo Sousa schiera Giuseppe Rossi, nel tentativo di restituirlo al nostro calcio.

Sorridono Juventus e Milan. Allegri ha scoperto di avere abbondanza in attacco: le punte della Juve segnano e fanno segnare, non c’è egoismo e la squadra con il 3-5-2 sembra aver trovato il suo equilibrio, probabile che l’allenatore decida di utilizzare altri moduli solo in situazioni di emergenza. La rinuncia al trequartista pare ovvia, ma la difesa è solida e il centrocampo sembra essere a suo agio.

Bene il Milan: Mihajlovic un mese fa aveva stupito tutto quando annunciò che appena possibile sarebbe passato al 4-4-2. Alla prima Niang ha dominato la partita, ma a convincere è stata tutta la squadra, ora il calendario è dalla parte dei rossoneri.

Come l’1-7 con il Bayern Monaco, anche il set perso a Barcellona è uscito immediatamente dalla testa dei giocatori della Roma. Dopo un primo tempo insipido nel quale la squadra di Garcia si è fatta infilare da Gomez, nel secondo la Roma ha attaccato in maniera disordinata. La contestazione e l’esame di coscienza della dirigenza ci sta tutto.

Non è mai bello puntare il dito, ma le espulsioni di Pavoletti e Rafael per aver rifilato una gomitata agli avversari sono indifendibili.