Verso il Mondiale – Oltre il sogno

Verso il Mondiale – Oltre il sogno

La finale Mondiale, per Rino Gattuso, è qualcosa più di un sogno. Il suo racconto di Germania 2006, passando dall’infortunio che ne mise in dubbio la convocazione, fino all’apoteosi contro la Francia. Senza dimenticare che il successo aveva radici lontane, quando Lippi nel 2004 in Islanda parlava di squadra e di gruppo.

Il racconto di Rino Gattuso parte dai calci di rigore di Berlino: «Con l’espulsione di Zidane, i francesi erano rimasti in dieci e, nel cerchio di metà campo, da regolamento, bisogna essere in parità numerica. Venne da me il mister e mi disse: “Rino, se non ti spiace, stai qua con noi”. Gli risposi: “Non è un dispiacere, mi fa un favore”». Lo sguardo di Gattuso è intenso, il “guerriero” parla lentamente e a bassa voce: «Andai sotto la panchina. Di fare quella catena tutti abbracciati proprio non mi andava, perché alla Nazionale questo rito non aveva portato fortuna in precedenza. Dalla mia postazione uscivo solo per vedere i rigori dei francesi, i nostri proprio non riuscivo. Preferivo guardare il pubblico, mi bastava il volto dei nostri tifosi. Quando Fabio ha segnato il quinto rigore, tutti sono corsi verso lui e Gigi, e se riguardi le immagini manco solo io. Un calzettone si era impigliato, ho impiegato venti secondi a liberarmi!». Sono passati quasi otto anni, ma l’emozione è grande e il racconto rapisce tutti noi; Gattuso prosegue: «Avevo vinto un Europeo Under 21, lo scudetto, la Champions, ma le sensazioni che ti dà una finale Mondiale non sono paragonabili. Da ragazzino, quando giocavo per strada o alla scuola calcio sognavo a occhi aperti, ma a una partita del genere non ci avevo mai pensato…».

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