Storie di calcio – DESTINAZIONE NORD

Storie di calcio – DESTINAZIONE NORD

Cosa è successo nel Mondiale Svezia 1958. Gli esordi di Pelè e Garrincha, la consacrazione di O’rey, autore di 6 reti.

Che sorpresa, vero? Per la seconda volta la squadra favorita non ha vinto, ormai lo avete capito che con me nulla è scontato. L’edizione del 1954 è stata la più spettacolare di sempre, ma ho un po’ di inquietudine se penso alla squadra d’oro sconfitta in finale. Al temine del match nei loro volti non c’era solo delusione, ma anche preoccupazione. Sapete, per quel paese “controllato” dell’Europa orientale, quella non era una semplice squadra di calcio, era molto di più. Per chi mi ama era un simbolo, per chi non mi ama una ghiotta opportunità di propaganda. Ecco perché questi ragazzi rimarranno nel mio cuore.

VERSO IL “FREDDO”
Il mio viaggio di avvicinamento verso la prossima Coppa del Mondo al freddo Nord inizia con tutto il mondo che partecipa alle qualificazioni. Sono sempre più popolare anche grazie a quella strana scatola di legno con il vetro davanti chiamata TV. Come al solito i posti disponibili saranno 14, sarà una nuova entusiasmante storia e con tanti nuovi protagonisti.

Nel mondo i due potenti si fronteggiano tra una bomba e l’altra, in quella che tutti chiamano Guerra Fredda, ma si apre un nuovo campo fino ad ora inesplorato dall’uomo: la corsa allo “spazio”. All’interno dei loro schieramenti cominciano a manifestarsi segni di insofferenza con richiesta di maggior libertà e rispetto dei diritti. Purtroppo, i miei simili presenti nel paese della squadra d’oro mi raccontano di carri armati e spari per le strade, la solita follia. Alcuni dei ragazzi che giocavano nella nazionale fuggono all’estero e sono in giro per il mondo, quell’undici magico si è dissolto per gli interessi e la sete di potere di alcuni uomini.

L’altro gigante è alle prese con un nuovo problema scatenato dal rifiuto di una signora di colore di nome Rosa di cedere il proprio posto sull’autobus a un uomo bianco che lo pretendeva. Ma cosa aveva di speciale questo tizio per volere ciò? Perché classificare gli uomini per il loro colore della pelle? Io non conosco differenze. Poi, c’è la corsa allo “spazio”.

Una simpatica cagnetta di nome Laika, che si diverte a passarmi tra le sue zampette e darmi qualche morsetto, viene messa su un razzo e lanciata intorno alla terra. Non tornerà mai più, ma viene consacrata come eroina per gli uomini potenti di quel Paese.

L’articolo completo su IL NUOVO CALCIO di maggio in edicola o in abbonamento

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