NON SOLO CALCIO – Intervista ad Andrea Pucci

NON SOLO CALCIO – Intervista ad Andrea Pucci

Dopo aver “chiacchierato” lo scorso numero con il commissario tecnico della nostra nazionale di ciclismo, Davide Cassani, la nostra “palla virtuale” viene giocata a un grande artista, Andrea Baccan, in arte Pucci. Il cabarettista, comico e conduttore ci racconta il suo debutto, la dedizione per la professione, la passione per lo sport e la grande amicizia con Bobo Vieri.

Andrea Pucci, all’anagrafe Andrea Baccan, nasce a Milano il 23 agosto 1965, da genitori di origine veneta. Prima di dedicarsi alla sua più grande passione – quella di far divertire la gente – lavora per diversi anni nella tabaccheria di famiglia. Poi intraprende il mestiere di gioielliere che avrà, anche questo, vita breve…

Come hai incominciato con tv, teatro, spettacoli…
«Guarda, i miei inizi sono stati casuali, direi involontari, nel senso che lavoravo per la Valtur nel 1991 ad Agadir, Marocco. Ero il responsabile della piscina perché avevo un brevetto di nuoto…»

E…
«Facevo ridere tutti. Il capo villaggio mi disse “Tu qui non c’entri niente, ti metto in animazione!”. Da lì divenni la colonna portante dell’intrattenimento di quella stagione e man mano mi resi conto che, oltre a divertirmi in prima persona, la gente si divertiva più di me. Sognavo questo lavoro, ma non sapevo quale fosse la strada giusta per avere successo, o meglio per esprimere quello che avevo dentro.»

Da dove nasce il nome “Pucci”?
«Dalla trasmissione televisiva “La sai l’ultima?”, che ho vinto nel 1993 proprio quando sono tornato dalla Valtur. Nelle mie performance raccontavo delle barzellette di milanesi “ganassa”, quelli della “Milano bene” che avevano tutti quei nomignoli: Cicci, Pucci, Ciccetti… E ogni volta che entravo in scena, Pippo Franco, il conduttore di quegli anni, anziché presentarmi con il mio nome, Andrea Baccan, diceva “Il Pucci di Milano”. Sai cosa è successo? La gente per strada mi riconosceva così, quindi ho tenuto Andrea, il mio nome, e Pucci, il nomignolo che mi aveva attribuito Pippo Franco.»

Poi sei approdato a Colorado.
«Sì, merito di una persona del pubblico di un mio spettacolo. Mi indirizzò a dei casting di Mediaset, lì andò bene. Mi presero e partecipai a quella trasmissione per ben 11 anni!»

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