Si ritorna in porta

Si ritorna in porta

Claudio Filippi
Gli aspetti aerobici

Il momento di maggior ansia per gli allenatori dei portieri è quello della scelta della parte fisica da inserire nella pianificazione e in special modo riguarda le “corse”. Fermo restando che, come detto più volte, la collaborazione con il preparatore atletico è determinante, bisogna confrontarsi con il luogo comune secondo il quale il portiere non deve… correre (Filippi, 2007).

In realtà, il numero uno, se pur vero che non deve diventare un maratoneta, necessita di una piccola parte di intervento aerobico a inizio stagione poiché, arrivando da un periodo di inattività, il miglioramento di tali componenti gli consente di raggiungere più rapidamente un livello di fitness ottimale per “sopportare” meglio l’allenamento specifico. Così facendo, si sviluppa la capacità di recupero e, nel periodo di costruzione ad esempio, l’estremo difensore sarà in grado di eseguire un maggior numero di ripetizioni di uno stesso gesto nella medesima seduta, incrementando così le possibilità di consolidarlo più rapidamente. Il dosaggio di queste proposte è un aspetto importante perché spesso portieri non abituati a correre patiscono degli affaticamenti ai muscoli flessori e polpacci.

La forza

Ecco un altro snodo cruciale, l’allenamento della forza degli arti inferiori. Il consiglio è di utilizzare, nelle prime giornate, delle esercitazioni introduttive alle sedute con balzi, ostacoli o sovraccarichi o con qualunque mezzo si intenda proporre in seguito. Tra quelli più interessanti vi sono le proposte di tipo coordinativo, che potranno diventare dalla preparazione in poi uno strumento fondamentale per l’incremento della coordinazione di arti superiori e inferiori e per sopperire o integrare le esercitazioni di adattamento della forza. Inoltre, in questo periodo, considerando la disponibilità di tempo, si svolgono spesso interventi per la muscolazione della parte superiore che durante l’anno, sempre per le stesse ragioni, spesso non si riescono a portare avanti. È funzionale inserire i lavori di cui si è convinti, trovando i tempi e i modi d’utilizzo nel programma settimanale.

La tecnica

Durante questo periodo, sarà necessario svolgere, specie nella prima settimana di lavoro, una “revisione” dei gesti tecnici. Ricominciando dagli esercizi addestrativi (quelli che comunemente si definiscono da settore giovanile) per far riprendere confidenza con il pallone, il contatto a terra e la valutazione delle traiettorie. Col passare del tempo la qualità delle esercitazioni addestrative diminuisce a favore di quelle di allenamento, dove gradualmente cresce l’intensità delle richieste così come il livello attentivo. Si inseriscono chiaramente con maggiore frequenza proposte che simulano le situazioni di partita.

Allenamento di reparto

La partecipazione dei portieri alle fasi di addestramento tattico della difesa è una parte decisiva del lavoro di preparazione. Infatti, questa è l’occasione per consentir loro di conoscere dettagliatamente i movimenti dei difensori e le strategie del reparto, oltre alle caratteristiche dei compagni della linea. In effetti, una delle richieste che viene fatta al portiere è quella di comandare la difesa: ma come richiamare o dare consigli tattici ai compagni se non si conoscono i movimenti dei difensori?
Foto: Archivio Apport.

Indietro
Pagina 2 di 2
Avanti