Esercitiamo le capacità coordinative

Esercitiamo le capacità coordinative

L’orientamento spazio-temporale

La percezione è intesa come l’elaborazione cognitiva delle sensazioni provenienti dagli analizzatori tattili, visivi, uditivi e cinestetici. L’esercitazione si sviluppa con B che corre in direzione di A. Riceve palla da questo, la scarica a un tocco a C. Ricevuta palla da B, C passa ad A, che, nel frattempo, è arrivato frontalmente dopo aver aggirato il cono al vertice del triangolo (foto D ed E, figura 3). L’esercitazione è apparentemente facile, ma chi non ha sviluppato notevolmente la lateralità, troverà difficoltà inaspettate in quanto gli obiettivi sono tutti “mobili”. Si incentra l’attenzione appunto sull’orientamento, in particolar modo su:

  • il senso della posizione;
  • l’ampiezza e l’immediatezza della visione di gioco;
  • la previsione dell’evoluzione del gioco.
La capacità di orientamento spazio-temporale.
La capacità di orientamento spazio-temporale (foto D ed E).

Adattamento e trasformazione

Permettono all’atleta di adattarsi a improvvise variazioni. Nell’esercitazione si può verificare come sia i due difensori al centro del triangolo formato dai coni, sia l’attaccante in possesso di palla e i due portieri, devono essere in grado di adattarsi a ciò che il loro “avversario” proverà a mettere in atto (figura 4). Con questa esercitazione si stimolano in modo reale quelle difficoltà inaspettate che ogni bambino può ritrovare nell’affrontare una gara. Si insiste su:

  • i mutamenti inattesi e improvvisi della situazione;
  • l’adattare o il trasformare il programma motorio;
  • l’interruzione del movimento di risposta programmato, con una prosecuzione che adotti altri schemi e programmi motori ugualmente efficaci.

La differenziazione

Due giocatori in possesso di palla si posizionano agli angoli opposti di un rettangolo, trasmettono palla sul lato corto e vanno a ricevere su quello opposto. L’esercitazione sviluppa la lateralità e la capacità differenziare il gesto nello spazio e nel tempo (foto F). Ogni giocatore ha l’obbligo di stoppare e passare a un massimo di due tocchi. Gli obiettivi sono legati a:

  • costruzione dello schema corporeo con il pallone;
  • sviluppo della lateralità;
  • valutazione spazio-temporale;
  • scelta della soluzione più adatta nelle singole situazioni.
Capacità coordinative: la differenziazione
La capacità di differenziazione (foto F).

La ritmizzazione

Nel movimento umano la ritmizzazione può essere definita come la capacità che consente di organizzare e pianificare nel tempo le sequenze di ogni singolo gesto, determinandone:

  • l’intensità
  • la periodicità;
  • la velocità;
  • la durata;
  • le pause.

L’esercitazione ha lo scopo di stressare la capacità di ritmizzazione e di utilizzare quest’ultima come mezzo per allenare il gesto specifico della trasmissione. I giocatori di ogni coppia sono posti a massimo 5 metri l’uno dall’altro per passarsi la palla contemporaneamente. Ogni giocatore colpisce il pallone che viaggia alla sua destra sempre con la superficie interna del piede destro; il pallone che si muove alla sua sinistra viene toccato con la superficie interna del piede sinistro (figura 5). L’aspetto ritmico risiede nel fatto che i giocatori devono essere in grado di colpire entrambi i palloni, chiaramente su lateralità opposte, nel medesimo istante.

Proposte 4 e 5.
Figura 4 e 5.

Equilibrio

Fra le capacità coordinative speciali che servono al calciatore per organizzare, regolare e controllare i movimenti, quella dell’equilibrio, che consente di mantenere il corpo in una posizione “stabile” o di ristabilire tale condizione nel corso degli spostamenti, è determinante. Nella proposta si è ricreato un contesto, all’interno del quale il giovane calciatore sotto stress da questo punto di vista deve simulare il gesto tecnico in forma reale. Si riproducono, quindi, le difficoltà della gara. Come si può notare dalla figura 6 l’atleta deve trasmettere palla utilizzando due differenti gesti tecnico-specifici, il colpo di testa e il passaggio con l’interno collo, colpendo la palla al volo senza permettere a quest’ultima alcun rimbalzo. In entrambi i gesti il giocatore è obbligato a rimanere in equilibrio monopodalico: lo stesso piede utilizzato per impattare la palla rimane in sospensione, mentre l’altro ha funzione di arto di spinta in ambedue le situazioni. Nell’esercizio si interviene appunto sull’equilibrio, in particolar modo su:

  • l’analisi ottica;
  • lo studio della posizione (statico-dinamica);
  • La percezione cutanea-muscolare e tendinea del grado di intensità.
Proposta per l'equilibrio.
Figura 6

Il prodotto

Attraverso lo sviluppo delle esercitazioni specifiche e l’analisi della “tesi” da cui vengono estratte, si può verificare il movimento specifico e la relazione anatomo-funzionale che le così definite capacità coordinative hanno tra loro. Partendo da questo presupposto si può l’attenzione sul concetto che vede “l’abilità come il prodotto e non la somma delle parti”.

Autori: Massimo Giuriola e Luca Molteni.

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