Le emozioni fanno la differenza

Le emozioni fanno la differenza

Gioco e duelli

I giovani giocatori vogliono giocare, è quello che cercano più di tutto: l’emozione della sfida durante un dribbling, la gioia del gol, l’accettazione dei compagni e la collaborazione positiva fanno la differenza. L’emulazione dei grandi campioni, la prova delle loro giocate più spettacolari li fa sognare e li rende felici. Dobbiamo incoraggiare e incentivare tali comportamenti. Le esercitazioni analitiche che spesso proponiamo come parte iniziale della seduta vengono svolte talvolta con poca intensità oppure senza particolare trasporto: inseriamo quindi un aspetto emozionale, prediligendo proposte pratiche, anche di tecnica di base, che contengano sempre un fattore di “realtà”, una componente che richiami in maniera forte la partita, che sia un 1>1, un tiro in porta o una finta.

Per trasmettere entusiasmo dobbiamo essere anche noi allenatori i primi portatori, ponendoci in modo positivo e dimostrando felicità per primi per le loro giocate. Dare alle finte i nomi dei campioni che le eseguono, ad esempio, è un piccolo accorgimento che entusiasma molto i bambini al pari di far loro scegliere il campione preferito in cui immedesimarsi per i duelli 1>1. Il rinforzo positivo rimane sempre una valida modalità di gestione della seduta, al contrario di un atteggiamento serioso e autoritario che sottolinea sempre e solo l’errore. Usare tutto sotto forma di gioco, assegnando punti e bonus è sempre un’ottima soluzione a qualunque età. Più vivono emozioni positive più accrescerà l’interesse verso l’attività. E con l’interesse aumenterà l’impegno. Con l’impegno raggiungeremo gli obiettivi. Ciò che ci fa amare il calcio è la sua capacità di emozionarci. Non dimentichiamolo mai.

Le proposte pratiche

Attivazione
Due squadre si preparano su due file diverse. Si parte con il passaggio del primo elemento (1) al compagno sul cono successivo, che poi prosegue la corsa per prenderne il posto (2). Il ricevente gestisce la palla orientandola e la conduce fino a cono libero successivo. Quindi, esegue un gesto precedentemente stabilito (3) e calcia nella porticina (4). Dopo il tiro parte il secondo calciatore della fila (figura 1). Vince chi effettua più gol nel tempo indicato.

Ricezione e 1>1
Il giocatore blu gioca palla sul portiere opposto (1) e corre a dare il cinque al proprio (2); il rosso sprinta verso il proprio portiere (3) per ricevere la palla e affrontare il blu nel 1>1 (4 – figura 2).

Conduzione, finta e 1>1
L’istruttore chiama il colore di un cinesino e i bambini corrispondenti partono in guida girando intorno al segnacampo centrale bianco dove effettuano la finta (1). Poi si dirigono a sinistra verso il cinesino di colore diverso (2). L’istruttore indica il nome del giocatore che è stato più convincente nel percorso, il quale prosegue con la palla (5), mentre il compagno la ferma in prossimità del cinesino (3) per poi difendere nell’1>1 (4). Si segna in una delle due porticine frontali rispetto alla direzione di guida (A e C). Possiamo far scegliere in principio il nome di un campione ai due sfidanti, i quali in occasione della finta useranno quella del giocatore scelto (figura 3).

2>1 + jolly
Due giocatori blu partono per fare gol dal lato A (1) e collaborano (2) con l’aiuto del jolly (J) per superare la difesa del rosso che si è mosso dal lato B (3). Appena terminata l’azione il rosso si propone sul lato di partenza B (4) per ricevere la trasmissione del compagno (5) che entra in campo con lui per sviluppare il 3>1, o meglio il 2>1 con il jolly contro un difensore del lato A (figura 4).

Autore: Vito Garzione.
Foto: Michele Tusino.

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