La tecnica specifica

La tecnica specifica

Per quanto riguarda il settore di rifinitura, si può proporre l’esercizio in figura 4: un esterno conduce palla verso il centro del campo e serve il compagno (2) il quale, grazie a un corretto orientamento del corpo, gira per il centrale. Quest’ultimo guida palla e cerca lo smarcamento dell’elemento 4 tra le sagome.

Per quanto concerne la fase conclusiva, si possono organizzare proposte che prevedano tiri, cross e rotazioni varie che possono tornare utili in un contesto situazionale come la partita. Sarà l’allenatore a pensare, in base al proprio modello di gioco e allo schieramento tattico, quali soluzioni preparare. Ad esempio, in figura 5 vi è una conversione verso il centro dell’elemento 1 che rifinisce per il compagno 2 e poi si propone lateralmente. Chi riceve può tentare la conclusione oppure chiudere l’uno-due “largo” per un cross dal fondo. Altre due opzioni vedono le trasmissioni per gli elementi 3 e 4 e la relativa conclusione in porta.

Da una fase più “analitica”, come detto, si possono aggiungere gli avversari, magari vincolandoli a comportamenti particolari. Ad esempio, in figura 6 l’elemento 1 si accentra palla al piede e serve il compagno 2, cercando di far filtrare la palla in uno spazio dove l’avversario B può lavorare solo sull’intercetto. Quindi, il giocatore 2 insieme a “1” può giocare un 2>1 contro C alle sue spalle oppure provare da solo a superare l’avversario. Ulteriori soluzioni sono i passaggi per 3 (marcato da D) e per 4 (controllato da E).

In che momento della seduta?

Tali esercitazioni possono essere proposte nella fase di riscaldamento di ogni allenamento, oppure nella parte centrale anche con obiettivi condizionali: in tal caso, si può richiedere un’andatura diversa nel tratto di corsa tra una stazione e l’altra oppure codificare serie e ripetute e intensità della corsa; o ancora come lavoro di recupero al termine della sessione.

Autore: David Sassarini.
Foto: Michele Tusino.

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