IMPARIAMO A CORREGGERE

IMPARIAMO A CORREGGERE

Sapere dove e come intervenire coi giovani per migliorare una scelta di gioco o un’esecuzione tecnica è determinante per l’allenatore. L’arte di osservare e la gestione del 2>2.

Non è l’esercitazione, è la qualità delle correzioni che conta. Pur essendoci grande consenso in merito, spesso ci si domanda: in che modo posso aumentare la qualità delle mie correzioni? Come faccio a dare valore ai miei interventi e di conseguenza migliorare i giocatori?

Correggere significa saper scegliere verso cosa indirizzare il punto focale dell’attenzione dell’atleta, in maniera che possa modificare in meglio il proprio comportamento, comprendendo ciò che sta facendo. E a correggere si impara. In che modo? In parte sulla base della propria esperienza, grazie all’osservazione e all’interazione coi ragazzi, ma in particolar modo studiando altri tecnici in azione. In programmazione neurolinguistica (PNL), si direbbe “modellando” il loro comportamento, ossia “ricalcandone” i comportamenti efficaci, ossia le parole che usano, il tono di voce, come si posizionano in campo, su cosa dirigono lo sguardo. Ed è proprio questo l’argomento di questo articolo.

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