La struttura della seduta

La struttura della seduta

Un estratto del nuovo libro di Andrea Biffi, disponibile da metà mese, dedicato a tutti coloro che lavorano nell’attività di base. In questo scritto si parla della sessione di allenamento, della sua organizzazione e si propone una delle tante tricks illustrate nel volume.

Il 30 novembre del 1979 uscì l’album The Wall del gruppo musicale britannico Pink Floyd, appena l’anno seguente avrebbe riscosso un enorme successo risultando il disco ad aver venduto il maggior numero di copie negli Stati Uniti.

È un concept album: racconta la vita di un antieroe di nome Pink, che è martellato e maltrattato dalla società fin dai primissimi giorni della sua vita e poi bla bla, bla bla e bla bla… fino ad arrivare alla traccia numero cinque del disco uno, Another Brick in the Wall. Ci limiteremo ad accennare il riferimento che il gruppo fa al sistema scolastico dei collegi britannici dell’epoca. Nel testo c’è proprio una relazione esplicita sulla scuola: un coro di bambini e ragazzi canta per affermare la propria indipendenza rispetto agli insegnanti, alle regole e ai codici di comportamento troppo opprimenti. Stiamo parlando di realtà che, generalmente, non appartengono ai nostri tempi né alla nostra scuola: professori che mancano gravemente di rispetto agli alunni, urlando loro contro e costringendoli a fare qualcosa contro il loro volere.

Si tratta di “dark sarcasm in the classroom”, di “thought control”, situazioni molto repressive alle quali i ragazzi si ribellano in coro. Si fa riferimento a un muro del quale tutti facciamo parte, come piccole pedine incastrate in qualcosa di molto più grande e a tratti spaventoso.

È già un’interpretazione molto stimolante del brano, eppure non è che una lettura quasi superficiale.

Se appena qualche riga sopra abbiamo fatto cenno a quanto la realtà scolastica moderna sia distante dal testo scritto da Roger Waters nel 1979, al contrario non possiamo esimerci dal constatare quanto alcune strutture di allenamento se ne avvicinino in modo preoccupante; limitando e standardizzando l’agire personale dell’allievo.

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