Impariamo dalla strada

Impariamo dalla strada

I “vecchi” giochi che si facevano più di vent’anni fa possono nascondere importanti apprendimenti per i giovani giocatori dell’attività di base, ma anche delle fasce agonistiche del vivaio.

Il calcio è un gioco popolare e nasce dalla strada: così recita il Comunicato Ufficiale numero 1 del Settore Giovanile e Scolastico. Allora perché non pensare di riprodurre veramente durante gli allenamenti dei più piccoli, pensiamo a Piccoli Amici, Primi Calci, Pulcini ed Esordienti alcune delle attività che la facevano da padrone quando ci si ritrovava al campo sotto casa, all’oratorio o su una strada sterrata? Da qui nasce l’idea di quest’articolo, che ha l’obiettivo di riportare in luce il divertimento e l’autonomia che erano vissute da tutti i nati prima del 2000 quotidianamente.

DIVERTIMENTO E AUTONOMIA
Ecco due termini che allora erano estremamente di moda e devono tornare ad esserlo anche adesso: il primo è la base per tutti coloro che si presentano al campo e deve essere uno dei “veicoli” che porta all’apprendimento. Il secondo è per forza di cosa uno degli obiettivi che qualsiasi istruttore deve perseguire: infatti… “Un buon insegnante è uno che si rende progressivamente superfluo” (Thomas Carruthers).

Questo perché è riuscito a stimolare i propri giocatori, in questo caso all’indipendenza e all’auto-organizzazione. Insomma, non era quello che accadeva nel calcio di strada? Si formavano le squadre – e la maggior parte delle volte erano equilibrate – si trovavano (a volte in- ventavano) gli spazi di gioco anche se c’erano ostacoli e si stabilivano le regole, accettate da tutti. I tempi di gioco? Spesso infiniti oppure decisi dal “buio” o dalla chiamata della mamma.

Detto questo, consapevoli che non è semplice tornare a quei momenti, ricreandoli in modo perfettamente identico, anche se la soluzione di organizzare spazi di gioco libero in orari e giornate lontano dagli allenamenti codificati è un’ottima scelta, vi proponiamo otto giochi “cult” che si possono utilizzare nelle varie fasi della seduta. Possono essere usati all’inizio come pre-riscaldamento oppure nel periodo centrale per migliorare la parte tecnica o quella situazionale oppure ancora in quello finale come partita.

LE ATTIVITÀ PRATICHE
Ma quali erano i giochi che ricordiamo con più piacere e quali le regole principali? Eccoli:
1>1 a tutto campo con gol in area;
2>2 con un solo portiere (che può evolvere anche in 3>3, 4>4, 5>5 e via dicendo sempre con un solo portiere);
la tedesca, detta anche “undici” o “al volo” o ancora “mischietta” a seconda delle regioni in cui si giocava;
il muretto;
la classica partita senza casacche in numeri variabili (anche in su- periorità o inferiorità numerica);
tiro e paro (le porte);
dall’1>1 al 6>6 (o anche in disparità numerica) con ostacoli; prendi (o ruba) il cono – o anche “castellone”, era un gioco molto usato all’oratorio estivo dagli animatori.

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