Mangiare bene per dormire meglio

Mangiare bene per dormire meglio

Il sonno è un fattore della prestazione del calciatore. Sicuramente l’alimentazione e altri piccoli accorgimenti possono favorirlo.

Il sonno è un vero segreto di salute e troppo spesso viene trascurato. Servono 7-8 ore a notte per un ristoro ottimale. In media s’intende. Vi sono persone che recuperano efficacemente anche con 6 ore. Ad altre, invece, ne servono una quantità maggiore, diciamo 9. Quanto dormiamo e anche come, insieme al ritmo del sonno, influenza la salute e la performance. È fondamentale infatti andare a letto sempre alla stessa ora. Almeno 5 giorni continuativi a settimana. In questa maniera si acquisisce un’abitudine che si associa al miglioramento di numerosi indicatori di benessere fisico e psichico.

Chi è più costante nella durata del sonno notturno, nell’orario di addormentamento e nella qualità del riposo guadagna non solo in salute, ma anche in prestazione atletica, adattandosi meglio agli stimoli dell’allenamento; inoltre, controlla con migliori risultati il peso corporeo, evitando di accumulare eccessivamente massa grassa; ha poi una minor ricerca di alimenti zuccherini durante la giornata e non ultimo riduce in maniera significativa il rischio di infortuni da microtrauma ripetuto, più comunemente chiamati “da stress”.

Il ruolo del sonno nello sport
Il sonno serve a ottimizzare il metabolismo, risparmiare energia, recuperare e favorire la capacità di memoria e di apprendimento. E tanto altro. Il sonno è vitale nel vero senso della parola. Già, perché la sua carenza può portare persino alla morte. Sonno che diviene ancora più strategico quando si parla di sport.

Quello notturno, infatti, è un vero e proprio fattore della prestazione, oltre che della salute fisica. Di recente, gli scienziati hanno stabilito che il sonno e lo sport hanno una relazione forte: si influenzano reciprocamente, sia in maniera positiva sia negativa. E il sonno interrotto o nella sua globalità insufficiente non è vantaggioso per le prestazioni. Quando si parla di recupero, poi, è di estrema importanza: un certo numero di risposte ormonali successive all’allenamento avvengono proprio durante questo periodo di tempo.

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