Agenore Maurizi: 3-5-2 i comportamenti in fase difensiva

Agenore Maurizi: 3-5-2 i comportamenti in fase difensiva

L’autore del quarto libro della collana “I tattici” dal titolo “Il 3-5-2. Princìpi, evoluzioni ed esercitazioni” è stato ospite al Master Prime Squadre organizzato dalla nostra rivista e ha parlato della fase di non possesso di tale organizzazione tattica.

L’allenatore laziale, Agenore Maurizi, che in questa stagione ha guidato il Teramo che militava nel girone B di Lega Pro, portandola al raggiungimento della salvezza, ha illustrato i concetti della fase difensiva del 3-5-2.

Le fondamenta
Il tecnico ha spiegato il suo pensiero partendo dal fatto che il sistema di gioco è una semplice dislocazione dei calciatori in campo e ha una valenza puramente numerica. Nell’evoluzione del gioco durante la partita è difficile vedere esattamente i moduli come appaiono sulla carta, ecco perché ritiene importante lavorare sui princìpi.

Il calcio è codificato e deve tenere conto degli aspetti relativi alla fase di possesso, a quella di non possesso, a cui si ag- giunge la transizione, positiva o negativa, considerata come un adattamento mentale al passaggio da un momento di gioco a un altro. Tale suddivisione, però, deve essere adottata semplicemente per modulare al meglio il lavoro sul campo perché alla fine, come ha ripetuto più volte il tecnico: «Il calcio è un tutt’uno». Inoltre, è necessario prestare attenzione anche ai fondamenti di tecnica applicata e tattica individuale e agli sviluppi di gioco. La perdita e la riconquista della palla sono aspetti altresì importanti e, proprio in relazione a questo, occorre allenarli in maniera assidua.

A tal proposito, il tempo e lo spazio possono diventare i nostri più grandi alleati: bisogna «Guadagnarli nella fase di possesso e ridurli in quella di non possesso». Altro punto da non trascurare è la “distanza” tra quello che pensiamo di proporre e ciò che viene effettivamente svolto in partita: è proprio per questo che l’intervento quotidiano durante la settimana risulta determinante per ridurre al minimo questo gap, attraverso le esercitazioni che vengono scelte.

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