Alimentazione – GLI ZUCCHERI PER RESTARE IN… PARTITA

Alimentazione – GLI ZUCCHERI PER RESTARE IN… PARTITA

L’importanza di glucosio e glicogeno per il calciatore. Quali “carboidrati” somministrare e con quale timing per rimanere sempre in forma in gara e in allenamento.

Il gioco del calcio è caratterizzato da movimenti intermittenti eseguiti ad alta intensità per un periodo di circa 90’. L’energia necessaria è determinata dalla presenza di glucosio nel sangue e del glicogeno contenuto nei muscoli. Queste sono le principali fonti di energia del calciatore. Per questo l’ingestione dei carboidrati prima e durante la partita ha dimostrato aumentare l’efficienza dell’esercizio intermittente ad alta intensità. Per garantire un aumento della performance e una riduzione della fatica muscolare, però, è fondamentale scegliere con attenzione i carboidrati da assumere prima e durante l’esercizio e il loro timing di consumo.

Il tutto va di pari importanza con un opportuno ed efficace allenamento. Proporre ai giocatori sedute che non soltanto elevano la soglia anaerobica, ma che permettono di mantenere il livello medio di intensità più a lungo, limitando così i cali stessi, è senza dubbio una prima soluzione. In questa maniera è possibile incrementare l’efficienza prestativa e ritardare l’insorgere della fatica. Al tempo stesso, occorre sapere che i cali di rendimento verso la fine di una gara nella quantità totale di spazio percorso e nella corsa ad alta intensità possono essere dovuti anche all’esaurimento del glicogeno muscolare.

Si deve fare in modo, pertanto, che l’alimentazione ritardi tale deplezione del glicogeno; ecco che è indispensabile, nel corso di un incontro di calcio, cercare di porre rimedio agli eventuali problemi di disidratazione e di squilibri in termini di sali minerali. Nel muscolo ben allenato oltretutto cresce la capacità di accumulare glicogeno. Del resto se c’è poco glicogeno nei muscoli, si forma anche poco ATP con il meccanismo lattacido. La ridotta efficienza nel finale della partita è soprattutto dovuta a ciò. A questa si associa pure la difficoltà dei giocatori nel disputare match a pochi giorni di distanza. È facile intuire, dunque, quanto l’alimentazione e l’integrazione durante la partita, oltre che l’allenamento, siano fattori che influenzano la prestazione.

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