Intervista a Roberto Donadoni: il Parma visto dalla panchina

Intervista a Roberto Donadoni: il Parma visto dalla panchina

Lo sviluppo dell’azione della squadra di Donadoni parte da dietro, dai tre centrali e dai movimenti di Valdes. Cosa può fare Cassano per essere ancora più decisivo, la trasformazione di Marchionni e l’importanza dei movimenti dei giocatori lontano dalla sfera. L’intervento di Luca Gotti, il suo secondo.

La qualità del gioco spesso dipende dalla capacità di esaltare le doti dei propri giocatori e dal non esporli a giocate rischiose, abituandoli a essere attivi e a leggere quanto accade sul campo. Il percorso di formazione di una squadra assomiglia alla composizione di un puzzle, durante la quale puoi immaginare il risultato senza però vedere l’immagine se si saltano dei passaggi. Oggi, invece, nel percorso di crescita di un giocatore spesso si omettono aspetti legati alla tecnica o alla tattica individuale o, peggio, si inibiscono doti importanti che andrebbero esaltate. Questo, quando il ragazzo approda in prima squadra, complica il lavoro dell’allenatore che, invece di dedicarsi ai dettagli e all’acquisizione delle competenze che gli permettano il definitivo salto di qualità, si trova a dover fare “corsi di recupero” per i quali spesso non c’è tempo. Questo, insieme a indicazioni tattiche sull’evoluzione del suo Parma, nella seconda parte dell’intervista a Roberto Donadoni.
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