L’EVOLUZIONE DEL NUMERO UNO

L’EVOLUZIONE DEL NUMERO UNO

Come è cambiato e sta cambiando il ruolo del portiere, chiamato sempre più a giocare coi piedi e in particolar modo a impostare l’azione dal basso.

Nel calcio globalizzato i mutamenti tattici e tecnici sono rapidissimi. Quando il calcio era più “bloccato”, le grandi intuizioni (il “libero” degli anni sessanta, il calcio totale dell’Ajax, il pressing del Milan, il più recente tiki-taka del Barcellona) hanno assunto il valore di autentiche rivoluzioni. Tuttavia, malgrado l’innalzamento del livello medio di preparazione, non è semplice trovare un cambiamento significativo in questo periodo; l’unico di una certa importanza è legato al ruolo del portiere, che sta subendo un mutamento radicale e richiede un allenamento specifico sempre più intenso e coordinato con quello dei compagni. Da tempo, non si tratta più di un giocatore avulso dal contesto dei calciatori di movimento; difficilmente parliamo di una sorta di acrobata capace di rimediare agli errori altrui con “parate miracolose”, pensate alle mitiche figure di Zamora, Jašin o lo stesso Zoff.

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